Progetti
“Donne in Circolo”
Associazioni promotrici: Pluriversi – La Nave del Sole – Willy Down
Le Associazioni che stanno promuovendo il Progetto “Donne in Circolo” hanno considerato, alla base della sua pianificazione, due fattori importanti:
• il Piano Socio-Sanitario del Comune di Milano e dei territori limitrofi con le sue criticità nei confronti della popolazione straniera
• la necessità di costruire momenti di incontro per confrontarsi sulle diverse componenti culturali e per analizzare e fornire strumenti che possano dare risposta a diversi tipi di bisogni.
Relativamente al primo punto, sono stati analizzati nel dettaglio gli interventi attuati e sono stati evidenziate notevoli carenze in termini di supporti ed azioni nei confronti dei residenti migranti, specialmente nelle zone più densamente popolate.
Le inadeguatezze si evidenziano attraverso un’assistenza limitata in termini di risorse, specialmente per quanto riguarda problemi di rilevanza sociale, come la perdita del lavoro, il sostegno dagli anziani e un’insufficienza di servizi educativi e socio-assistenziali offerti all’intero nucleo familiare. Risultano limitati, inoltre, anche i servizi rivolti alle persone diversamente abili e alle donne in difficoltà, a causa principalmente dello scarso numero di operatori disponibili.
Nell'ambito delle criticità e dei bisogni evidenziati dal Piano di Zona 2 del 2011 (zona presa come campione di riferimento per il suo alto tasso di presenza di stranieri) si è pensato di occuparci, nello specifico, di donne migranti, in particolare arabe, a causa dell'alto numero e dell'isolamento sociale che spesso vivono.
La necessità di costruire dei momenti di incontro deriva, in primo luogo, della difficoltà delle donne migranti ad esprimersi nella lingua italiana, con il rischio frequente di soffrire di isolamento sociale rispetto al territorio, con problemi che si vanno spesso a ripercuotere anche sulle generazioni successive.
Può quindi risultare proficuo proporre una progettualità che possa permettere alle donne migranti una maggiore operatività e partecipazione, aiutandole a sentirsi più sicure e maggiormente attive sul territorio sia nell'agire singolarmente, sia nel rivolgersi ai servizi e ad interagire con essi per se stesse o per la propria famiglia, sia mediante una presenza a fianco dei figli rispetto alle istituzioni educative, sia in contesti associativi e di interazione con membri della società di accoglienza.
Il Progetto che proponiamo ha come obiettivo l’organizzazione di tre gruppi di donne migranti, in particolare arabe, che non superino le quindici persone e che possano partecipare a dieci incontri circa in un luogo concordato da tutti i partecipanti.
In questo contesto si dovrebbe creare il giusto clima per poter parlare di aspetti e preoccupazioni e trovare le giuste soluzioni attraverso l’aiuto e il sostegno delle operatrici che si faranno carico di seguire i gruppi per tutto il periodo concordato.